Snia Viscosa Varedo - Sede Centrale Milano

Stabilimento Varedo 1949
Stabilimento Cesano Maderno 1927
Stabilimento Venaria Reale 1927
Storia del presidente Franco Marinotti
Sede di Torino 1917 – Sede di Milano 1960
Sala riunioni Direttivo
Loghi Gruppo SNIA
Cronistoria SNIA
1917 10 luglio – SNIASocietà di Navigazione Italo Americana” fondata a Torino da Riccardo GUALINO.
1919 SNIA cambia denominazione in “Società di Navigazione Industria e Commercio”.
1920 Acquisto delle società “Viscosa di Pavia” e “Unione Italiana Fabbriche Viscosa” Stabilimento di Venaria Reale.
1921 Acquisto della “Società Italiana Seta Artificiale” di Cesano Maderno.
1922 SNIA cambia definitivamente nome in “Società Nazionale Industria Applicazione Viscosa“.
1925 Costruzione dello “stabilimento di Abbadia di Stura, Torino”
1927 Acquisto dello stabilimento “Seta Artificiale Varedo” e di Magenta.
1929 Il senatore Giuseppe Cesare BORLETTI sostituisce Riccardo Gualino e chiama al suo fianco, come Direttore Generale, Franco Marinotti.
1931 Fondazione della “Italraion”
1934 Franco MARINOTTI viene nominato Amministratore Delegato.
1937 Eletto Presidente Franco MARINOTTI.
1938 Costruito città e stabilimento di TORVISCOSA.
1939 Acquisizione della “Cisa Viscosa” Roma, Padova, Rieti, Napoli e costituzione della “Italviscosa” in sostituzione della Italraion.
1951 Nasce la NOVACETA a Magenta.
1966 Muore il “Presidentissimo”.
1967 Viene nominato Presidente Luigi CROSTI.
1968 La SNIA incorpora la Bombrini Parodi Delfino.
1971 Luigi SANTAMARIA succede a Luigi Crosti.
1972 Montedison assume una quota di Maggioranza.
1980 Entra la FIAT come azionista di maggioranza.
1981 Scorporato il settore fibre con la nascita della Società “SNIA FIBRE”.
1982 Nominato Presidente Giorgio ROSSI.
1983 Fusione e accorpamento della BPD Difesa e Spazio, la Società cambia denominazione in “SNIA BPD”.
1992 Joen-venture tra SNIA FIBRE e RHONE POLENC con la nascita della “NYLSTAR”.
1996 Nominato Presidente Umberto ROSA.
1998 FIAT lascia il Gruppo SNIA acquistando la Società Difesa e Spazio di Colleferro.
1999 La Società diventa SNIA S.p.A.
2010 16 Aprile – Dichiarato lo stato di insolvenza.

Fondata nel 1917 come Società di Navigazione Italo-Americana da Riccardo GUALINO (finanziere a quell’epoca, molto noto per aver tentato la scalata al CREDITO ITALIANO), la SNIA si inserì nel dopoguerra nel settore delle fibre chimiche e nel 1922 prese il nome di SNlA VISCOSA (Società Nazionale Industria Applicazione Viscosa).

Sancito la fusione per incorporazione con la BPD (Bombini-Parodi-Delfino) e l’assunzione della nuova denominazione SNIA BPD.

Insieme con il nome è cambiata anche la proprietà, passata da Montedison (che la deteneva dal 1972) a FIAT (tramite la finanziaria Sincind con  il 27% di azioni) e Mediobanca con il 15%. Fiat e Mediobanca, che hanno assicurato Il buon fine all’ultimo aumento di capitale da 137 a 262 miliardi, rimasto bloccato per due anni, erano presenti nella compagine azionaria (seppure con quote minori) fin dal 1979, quando fu varato un piano di risanamento della Società (che a partile dal 1974 aveva cominciato ad accumulare perdite di gestione assai rilevanti).

Il plano di risanamento ha avuto costi elevati (tagli da tre a quindicimila dipendenti, chiusura degli stabilimenti obsoleti, vendita di parte delle controllate estere e alienazione di molti cespiti immobiliari).

Il bilancio consolidato dell’esercizio 1982 evidenziava, però, ancora una perdita di 34 miliardi (su un fatturato di 1530 miliardi) e debiti per quasi 1000 miliardi. Tra gli operatori di borsa non si escluse nemmeno un ritorno alla distribuzione del dividendo che I circa ventimila azionisti attendevano dal 1974. SNIA BPD, pur mantenendo una forte presenza nel settore chimico, tessile e fibre, ha ora il suo punto di forza nei settori Difesa e Spazio.

Ecco come sono ripartite le attività:

SETTORE DIFESA e SPAZIO – il fatturato è stato nel 1982 di 516 miliardi (pari al 30% del fatturato globale del gruppo) l’attività ha chiuso in utile; nel 1983 la. previsione dovrebbe raggiungere il 40%.Undici Stabilimenti, 4500 dipendenti, un centro di ricerche a Colleferro, e le principali unità del settore sono: BPD 263 miliardi di fatturato e 12 di utile netto (carburanti solidi per veicoli spaziali, munizioni convenzionali, sistemi d’arma  avanzati, razzi e propellenti per missili); SIM-MEL, 196 miliardi di fatturato e 4,4 di utile (munizioni di grosso calibro, esplosivi) e SIPE NOBEL, 41 miliardi di fatturato con 200 milioni di utile.

SETTORE FIBRE CHIMICHE – settore in maggior crisi, le due Società principali sono la SNIA FIBRE e FIN NOVACETA. Fatturato totale è stato di 477 miliardi pari al 28,3%; nel 1983 l’incidenza dovrebbe scenere a circa il 25%. Mentre FIN NOVACETA ha fatto registrare 2,4 miliardi di utile, la SNIA FIBRE ha perso 278 miliardi (la Società, i cui dipendenti negli ultimi tre anni sono dimezzati passando da ottomila a quattromila; leader nella produzione di nylon filo e fiocco, e dovrebbe riuscire a chiudere in nero il bilancio 1983.

SETTORE CHIMICO – le principali Società operanti in questo settore sono la CHIMICA del FRIULI, TECNOPOLIMERI, SNlAL e MOLDING SYSTEM. Nel complesso il fatturato ha superato 258 miliardi (15,3% del totale del gruppo). L’attività ancora in perdita., riguarda i prodotti di chimica fine per l’industria alimentate, farmaceutica e dei coloranti componenti avanzati per l’industria automobilistica .

SETTORE TESSILE  – la SNIA BPD incontra ancora difficoltà perché  la caduta della domanda ha determinato una sovraproduzione con conseguente flessione dei prezzi. Il COTONIFICIO OLCESE VENEZIANO ha tuttavia realizzato 129 miliardi di fatturato (chiudendo il bilancio In pareggio) mentre la Società FILATI INDUSTRIALI ha registrato perdite per 7,7 miliardi e sospeso le attività. Il fatturato complessivo è stato di 272 miliardi (16,2% del totale) mentre nel 1983 dovrebbe scendete appena  dell’8%.

Insediamenti SNIA in Italia
Insediamenti SNIA nel Mondo
Poesia sulla Sede di Milano
Rinnovo contrattuale chimico 1972
Bilancio del Gruppo Esercizio 1975
Comunicato trasferimento sede Snia Fibre a Cesano Maderno

E’ passato tutto sotto silenzio, confuso nelle pieghe di un rimpasto azionario, che ha portato Ia FIAT a diventare l’azionista di controllo al posto della MONTEDISON. Eppure l’organigramma della nuova SNIA era una tappa molto attesa nel riassetto del gruppo milanese, avviato sulla strada del risanamento gestionale dopo una violentissima crisi. Pr questo motivo i due mesi di ritardo nella fase finale del riassetto organizzativo al vertice della società, annunciato per II tardo autunno, arrivato ai primi di marzo, sono stati fonte di interrogativi preoccupazioni. Quali difficolta hanno incontrato FIAT e MEDIOBANCA (il secondo azionista della SNIA) a far passare la loro leadership nel palazzotto di via Borgonuovo, nel centro di Milano, si sono chiesti molti operatori che hanno rapporti con la SNIA.

Uno del motivi di ritardo negli ordini di servizio è certamente stata la grave indisposizione che ha colpito Osvaldo CUSSINO, 52anni, designato nel novembre scorso per la nuova funzione chiave di direttore centrale. Incidentale, però, non è stato l’abbandono di un manager FIAT, Stephan DOBLIN, che negli ultimi mesi si era dedicato al riassetto della SNIA e che alla fine di questo lavoro ha scelto di accettare l’incarico offertogli da Romano PRODI presidente dell’IRI. ai piani alti della holding pubblica.

In realtà l’adattamento del vertice della SNIA alla nuova compagine azionaria ha richiesto, più dei previsto, attenti studi e precise calibrature degli equilibri interni, che “Espansione” (editoriale) è stata in grado di costruire.

Al vertice è stato confermato il presidente Giorgio ROSSI e i due vicepresidenti, Antonio BELLONI e Giuseppe BENCINI (quest’ultimo anche nella carica di Amministratore Delegato), per cui l’unica appariscente novità è stata la nomina di secondo amministratore delegato Giuseppe SIRIGNANI, che del resto già ricopriva la stessa carica nella controllata BPD-Difesa e Spazio. In realtà è mutata la distribuzione del potere tra i quattro manager che costituiscono il vertice della società.

Gli uomini di Corso Marconi infatti hanno puntato le loro carte sull’accoppiata BENCINI-SIRIGNANI ed è attorno ai due amministratori delegati che è stato ridisegnato l’organigramma della SNIA. La scelta, tutt’altro  che casuale, è stato il frutto del lavoro di una commissione informale insediata da Torino con l’incarico di individuare I punti critici deli organizzazione interna.  Si trattava di matassa ingarbugliata dalle vicissitudini non sempre chiare, nella vita aziendale degli ultimi anni, il cui aspetto più macroscopico é stata prima la scelta di scorporare dalla casa madre la società di armamenti (BPD) poi contraddetto da una decisione opposta.

Di questa commissione facevano parte tre manager nei quali, anche se per diversi motivi, l’amministratore delegato della FIAT Cesare ROMITI poteva riporre assoluta fiducia. Il primo, CUSSINO, a fianco di ROMITI ha percorso lunghi tratti di carriera, prima alla BPD e poi all’ALITALIA. Il secondo, DOBLIN, 53 anni, poliglotta, lunghe esperienze internazionali, era addirittura direttore pianificazione e controllo della FIAT AUTO. Il terzo uomo, infine, rappresentava in commissione gli interessi di MEDIOBANCA, ma di lui ROMITI si poteva fidare, se possibile, ancor più degli altri. E non tanto per la sintonia di vedute (pur importante) tra l’istituto ancora guidato da Enrico CUCCIA (in pensione, ma solo formalmente) e la casa automobilistica torinese, ma soprattutto perché si tratta di suo figlio, Maurizio.

Per Maurizio Romiti, 34 anni, funzionario di MEDIOBANCA nel servizio partecipazione, questo è stato il secondo incarico di rilievo nella SNIA, nel cui consiglio di amministrazione era entrato nel 1981. Il suo arrivo fu interpretato, allora, come quello di un amministratore delegato ombra. Il giovane ROMITI aveva assunto anche incarichi operativi di grande rilievo nell’area finanziaria (senza alcuna formalizzazione perché essendo funzionario di un’azienda di credito, si sarebbe resa necessaria una speciale autorizzazione della BANCA d’ITALIA). A distanza di appena un anno, però, ROMITI lasciò gli incarichi operativi, mantenendo solo quello di segretario del consiglio d’amministrazione.

Le spiegazioni (ROMITI aveva compiti circoscritti, li ha assolti nel migliore dei modi e ora torna a fare il suo mestiere, cioè il funzionario di MEDIOBANCA) SONO ASSAI DIFFORMI DA ALTRE CHE è POSSIBILE RACCOGLIERE. Secondo queste ultime, la rinuncia di ROMITI agli incarichi operativi sarebbe avvenuta al termine di un braccio di ferro, che lo ha visto perdente, con l’uomo di punta (e di maggior potere) dell’azianda di via Borgonuovo: Giuseppe BENCINI. Ad ogni modo, espletato il suo mandato la commissione si è sciolta, e nell’organigramma della SNIA BPD il nome di ROMITI non è scritto in alcuna casella.

Il nuovo vertice ruota attorno alla figura di BENCINI, un toscano di 46 anni che ricopre le cariche di vicepresidente e amministratore delegato. Giunto alla SNIA con le mostrine di vicepresidente e appiccicata addosso la targa di MEDIOBANCA (promotrice di Consortium, la finanziaria intervenuta nel 1980 per realizzare il salvataggio del gruppo), e poi quello di Cesare ROMITI.

Due figli, una laurea in ingegneria e diploma in business administration (a cui tiene molto), BENCINI è sbarcato nella società di via Borgonuovo dopo avere ricoperto numerosi incarichi nell’area industriale del gruppo MONTEDISON. Alle dirette dipendenze di SCHIMBERNI ha coordinato le società del gruppo operanti al di fuori dell’area chimica (ha fatto parte del comitato esecutivo di Italia Assicurazioni di Milano, Fondiaria Vita e Incendio, e dei Consigli d’Amministrazione di Gemina, Fingest, Fidenza Vetraria, Officine Galileo, Montedison Sistemi e Montedel). Duro il carattere nei rapporti con i subordinati, BENCINI è teorizzatore convinto della necessità di saper lavorare sott’acqua (specialità del resto in cui è assai abile). Di carattere introverso, occupa il tempo libero facendo un po’ di sport per tenersi in forma (sci e tennis) o ascoltando musica classica. Ma si tratta di svaghi che, a sentire i suoi collaboratori, si concede di rado perché lavora in ufficio non meno di 12 ore al giorno.

Appena giunto alla SNIA, BENCINI aveva il solo incarico di vicepresidente operativo (con la responsabilità del settore Difesa e Spazio, Immobiliare e Chimico) ed era affiancato da un altro vicepresidente, Antonio BELLONI, che si occupava del settore Fibre. Questa diarchia è stata però di breve durata. Andò in frantumi quando l’industriale tessile Piero MARZOTTO (allora presidente della società), gettò improvvisamente la spugna. Il motivo ufficiale delle dimissioni fu che, dopo aver avviato il risanamento industriale, occorreva mettere mano a quello finanziario e MARZOTTO non era un finanziere.  Di qui il passaggio di mano a Giorgio ROSSI, fiorentino, fino al 1977 direttore centrale del Credito Italiano, conosciuto negli ambienti finanziari e appoggiato da CUCCIA.

Oltre a quella riportata dai comunicati stampa, tuttavia da via Borgonuovo trapela anche un’altra diversa spiegazione: MARZOTTO, si fa notare, è un imprenditore tessile, ed è perciò logico che mirasse soprattutto al potenziamento di questo settore e di quello delle fibre. FIAT e MEDIOBANCA accarezzavano invece altri progetti  e la carta su cui puntavano era l’espansione delle attività della controllata BPD Armi, Esplosivi, Tecnologia spaziale: tutte produzioni che avevano poco in comune con quella tradizionale della SNIA, ma con un mercato in forte e rapida espansione. E’ una tesi sposata anche da BENCINI che nel nuovo organigramma compare, oltre che come vicepresidente, anche in veste di amministratore delegato con gli incarichi in precedenza di MARZOTTO.

A BELLONI resta la vicepresidenza, ma con un ruolo più defilato di consigliere. Privo di incarichi operativi, a proposito dei suoi compiti l’ordine di servizio recita laconicamente: “Coadiuva il presidente e il vicepresidente-amministratore delegato nelle mansioni loro affidate”. Una lunga carriera tutta all’interno della SNIA dove è entrato nel 1943 (con solo due brevi parentesi, la prima in MONTEFIBRE, di cui è stato amministratore delegato e successivamente presidente, la seconda in MONTEDISON come collaboratore del presidente per incarichi speciali). BELLONI ha sempre operato nel settore tessile. Milanese, 64 anni, i suoi ex collaboratori lo dipingono furbo e, da giovane, molto temibile. Estroverso e dotato di grande capacità comunicativa, BELLONI è di carattere opposto a BENCINI: tra i due si è instaurata un’ottima collaborazione, che però il tam-tam aziendale corregge in reciproca insofferenza.

Quando ROSSI, quando non gli sono affidati operativi del suo predecessore (assunti, come si è detto, da BENCINI) il suo ruolo nella SNIA è di mantenere i rapporti con le istituzioni finanziarie e bancarie. Una lunga carriera nel Credito Italiano. ROSSI ha ricoperto incarichi al vertice di una dozzina di istituti di credito sparsi tra Hong Kong, Londra, Lussemburgo e le immancabili Bahamas. Dopo avere lasciato Il Credito Italiano perché bruciato sul filo di lana nella corsa alla poltrona di amministratore delegato, ha assunto questo stesso incarico nella Compagnie de l’Occident pour la Finance et l’Industrie (la holding lussemburghese controllata da Serafino Trabaldo Togna con interessi nel settore assicurativo, bancario e industriale), e presidente della Worthington (società del gruppo multinazionale McGraw Edison di Chicago), incarichi che ha mantenuto, pur allentando i rapporti con la Svizzera, insieme alla presidenza della SNIA.

Pendolare di lusso tra Losanna (dove abita) e Milano (in cui trascorre almeno due giorni la settimana, alloggiato in un residence), quando può fare a meno di recarsi negli Stati Uniti (è anche membro dell’International Monetary Conference Board e del Conference Board, entrambi con sede a New York, città in cui risiede il maggiore dei tre figli, Francesco) e a Londra (fa parte dell’Oversea  Bankes Club e dell’Istitute of Directors). ROSSI scappa a Firenze, dove è nato e possiede una casa.

Anche se avvezzo a ricevere riconoscimenti prestigiosi, chi lo conosce bene assicura che poche nomine lo hanno reso felice come quella recente a socio onorario della Cassa di Risparmio della sua città. L’ingresso nell’orbita FIAT della società di via Borgonuovo non ha dunque provocato epurazioni nel vertice operativo. Le uniche novità appassenti sono quelle avvenute nel Consiglio di Amministrazione da dove sono usciti il cementiere e finanziere Carlo PESENTI (che in passato aveva ricoperto anche la carica di vicepresidente), e due uomini sulle cui poltrone sventolava la bandiera del colosso chimico di Foro Bonaparte: Gino CERIANI e Valerio MANERA. Al loro posto sono arrivati Ferdinando BORLETTI (imprenditore milanese la cui azienda è posseduta al 50% dalla FIAT e che a Milano è uno dei portavalori del gruppo FIAT). Giorgio GARUZZO (direttore centrale della società automobilistica torinese) e Francesco SERRA di CASSANO, in passato già stato amministratore della SNIA.

Oltre a questi tre, a partire dal luglio scorso ha trovato posto in consiglio anche Giuseppe SIRIGNANI. La sua stella brilla da quando ha affiancato BENCINI come amministratore delegato, ma già da tre anni aveva cominciato a salire. Nominato nel 1980 amministratore delegato BPD, SIPE-NOBEL e CMM, SIRIGNANI si è trovato a occupare contemporaneamente (era già amministratore delegato e direttore generale della SIMMEL) tutti i posti chiave nel settore difesa e spazio. Una carta che non ha sprecato, e che il suo peso nel vertice della SNIA è cresciuto di pari passo all’aumento d’importanza di questo settore nel gruppo. Una volta assestato il vertice della società è iniziata la laboriosa messa a punto del menagement, sulla scorta del dossier stilato a fine estate da DOBLIN, ROMITI e CUSSINO. E proprio a quest’ultimo, nominato direttore centrale (una funzione che prima non esisteva) è stato affidato il compito di attuarne le indicazioni. Metodico, tranquillo, durissimo (ma anche un po’ timido) CUSSINO coordina le funzioni centrali di staff. A lui fanno capo Carlo BUORA, 38 anni, giunto alla SNIA nel 1982 e responsabile della finanza; Andrea TARCHI, avvocato genovese cinquantenne che ha fatto tutta la carriera alla SNIA, prima come assistente del presidente e poi come direttore del personale (e in questa veste ha saputo gestire con grande abilità gli aspri scontri con le organizzazioni sindacali che si opponevano ai massicci tagli occupazionali previsti dal piano di ristrutturazione del gruppo) e Francesco MISSAGLIA, anche lui avvocato, salernitano e vicino alla cinquantina, da una vita alla SNIA come responsabile degli affari legali.

Lo staff centrale è completato da Guido ANGIOLINI romagnolo, 51 anni, sposato con quattro figli, responsabile della amministrazione e controllo, e Santo LIVOLSI, 45 anni, giunto alla SNIA nel 1980 quando fu introdotta la funzione auditing (in precedenza aveva maturato una lunga esperienza in società di revisione e grandi gruppi chimici: Eni, Dow Chemical e Allied Chemical). Dello staff centrale, ma rispondono direttamente al presidente, fanno parte anche Antonio CANNETTA, 47 anni, responsabile dell’immagine del gruppo, dei rapporti con la stampa e associazioni di categoria (come Federtessile e Aschimici) e Michele PORCELLI, 39 anni, che dalla sede romana di via Sicilia tesse le relazioni esterne con gli ambienti ministeriali e confindustriali (è anche vicepresidente nazionale dei giovani imprenditori). Il vertice operativo della SNIA (cioè i responsabili dei tre settori e delle due divisioni oltre a CUSSINO) fa invece capo, come si è detto, a Giuseppe BENCINI. A lui risponde anche Massimo PALEARI HESSLER, presidente della IMMOBILIARE SNIA, presente tutte le mattine in ufficio a dispetto dei suoi 73 anni (è entrato nella SNIA nel 1935). Per nulla toccati dai mutamenti di assetto societario avvenuti in questi anni, le divisioni sono guidate da due uomini, entrambi di 59 anni, che hanno percorso tutta la loro carriera all’interno del gruppo. Antonio CASINI, emiliano, sposato con tre figli, guida quella mineraria, mentre Marino DALL’OGLIO, romano, è a capo della divisione ingegneria. Un ruolo a cui deve l’incontro con la moglie che è cittadina sovietica (la divisione ha realizzato alcuni stabilimenti in URSS), e gli permette di coltivare la passione per i tappeti caucasici antichi (possiede una raccolta di pezzi pregiati).

Se i vertici delle due divisioni appaiono pietrificati, ben diversa è la situazione per quanto riguarda i tre settori (fibre, tessile e chimico). Nel corso dell’ultimo anno alla loro guida BENCINI ha posto uomini nuovi. In alcuni casi, è stata scelta la strada della promozione interna, assegnando compiti di maggiore responsabilità a uomini già lungamente collaudati. Alla guida del settore fibre, ad esempio, è giunto recentemente Demetrio CORRADI. Entrato in SNIA nel 1959, 51 anni e tre figli, CORRADI ha ricoperto vari incarichi legati alla produzione fino ad essere nominato amministratore delegato di SNIA FIBRE, la maggior unità del settore. Alla guida del settore tessile è stato posto invece Augusto GORI, entrato alla SNIA al seguito di MARZOTTO, nella cui azienda ricopriva la carica di direttore centrale. Fiorentino, 54 anni, un curriculum variegato (prima di approdare alla corte di MARZOTTO aveva lavorato in Pirelli, Anic e Montefibre). GORI è anche amministratore delegato del COTONIICIO OLCESE-VENEZIANO e presidente della FILA. Il settore chimico infine è stato affidato a Enrico BONDI, 49 anni, sposato con due figli, giunto alla SNIA nel 1975 e successivamente nominato amministratore delegato della CHIMICA del FRIULI.

Completato l’organigramma del vertice della società gli uomini della FIAT ora aspettano solo una cosa: gli utili. I tempi del vecchio carrozzone targato MONTESISON, fanno intendere, sono definitivamente tramontati. E BENCINI conta di raccogliere i primi applausi il prossimo giugno, all’assemblea degli azionisti.

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Comunicato fusione con la BPD Difesa e Spazio
Comunicato uscita Fiat dalla SNIA
Lettera ai tecnici
Lettera del Presidente a dirigenti e quadri Snia SpA
1^ edizione giornale mensile del gruppo 1948
Edizione giornale mensile del Gruppo 1962
Eventi Anno 1917
Eventi Anno 1927
Edizioni Straordinarie periodo 1941-1979
Edizioni Straordinarie periodo 1981-1991
Edizioni Straordinarie periodo 1993-2001
Edizioni Straordinarie periodo 2001-2003
Eventi Anno 2010
Mensili: NOSTRO LAVORO – IL VERDE E IL BLU
Quotidiani: CORRIERE DELLA SERA
Libri: MEZZO SECOLO DI SNIA VISCOSA – QUAND FISCHIAVA EL FABRICON
  

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a Varedo… c’era una volta la SNIA VISCOSA
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