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Una visita improvvisa del presidente Marinotti – aprile 1948
Comunicato settembre 1953
Anagrafe 1970

CORDOGLIO PER LA MORTE DEL PRESIDENTISSIMO cav. FRANCO MARINOTTI

Milano 20 novembre 1966
Vittorio Veneto 5 giugno 1891

Non c’è più! La grande figura del Presidente non la vedremo più passare, sorridente, comunicativo, fra noi operai, fra i suoi operai che Lui amava sapendosi riamato.

La personalità di Franco MARINOTTI era tale che anche fra gli inevitabili mugugni degli operai Lui era fuori discussione, era il papà di tutti al quale tutti sapevano di poter ricorrere sicuri di averne la più completa comprensione; e questo suo aspetto umano fu certamente la nota che lo ha collocato fra i grandi italiani di ogni tempo perché alle doti del grande industriale, del grande finanziere, sapeva unire quelle dell’uomo sempre pronto a tendere la mano all’umile. Fu l’uomo che per primo capì l’importanza economica del disgelo verso i paesi d’oltrecortina, che Lui conosceva così bene, primo  “capitalista” occidentale, tanto da ottenere la stima di altissime personalità del mondo sovietico, fra le quali spicca l’attuale premier KOSSIGHIN; personalità che al Presidente riconoscevano le sue grandi doti di tecnico della finanza e dell’economia. Questo è provato da alcune frasi percepite dal sottoscritto, che ebbe la fortuna di essere testimone di un colloquio che avvenne a VAREDO, durante la visita effettuata da KOSSIGHIN quando ancora non era il premier della vita politica sovietica ma solamente vice primo ministro e ministro di un dicastero economico, a capo di una delegazione in missione nel nostro Paese. Il senso di grande stima di cui il Presidente godeva da parte di questi uomini politici è andato sempre crescendo, tanto che nella considerazione dei lavoratori SNIA lo si riteneva l’industriale che più aveva ascolto in quei paesi che notoriamente non vedono di buon occhio il capitalista ( inteso nel senso occidentale) e questo contribuiva molto a farlo amare della sue maestranze, perché esse riconoscevano in Lui l’uomo al quale non interessavano barriere e confini, idee e fedi, come sempre aveva affermato, ma solo il lavoro ed il benessere dei lavoratori.

Me lo ricordo in una riunione milanese con il C.L.N. nei primi mesi del dopoguerra; era il primo incontro tra i rappresentanti di quell’Italia che si era ribellata alla guerra e alla dittatura ed uno che nel periodo ormai passato era pur stato un uomo di forte rilievo; ma subito alle prime sue parole, la sua grande personalità fece cadere quel senso di diffidenza che era inevitabile esistesse. Tutte le previsioni ebbero fine in quanto tutti capirono che era ritornato sulla sua nave il grande capitano, lui solo era capace di riportare fuori dal mare in tempesta la grande SNIA e svilupparla sempre di più per conquistare nel mondo un posto preminente;  fu proprio in quella riunione che si cominciarono a stabilire quei rapporti di così alta bellezza tra Lui e l’umile sottoscritto, rapporti che contribuirono per la propria parte a fare di VAREDO il complesso pilota del gruppo SNIA. Questa fattiva concreta, direi umana collaborazione, non venne mai a mancare e credo che fin da quel lontano giorno Egli capì che a VAREDO avrebbe trovato il tipo di lavoratore che sa anche sacrificarsi al momento della necessità per permettere il raggiungimento di un domani migliore. E da VAREDO partirono alcune delle grandi conquiste sindacali ed assistenziali che oggi mettono i lavoratori SNIA all’avanguardia del progresso sociale. Dalle colonie alle mutue, dall’ attività sportiva, da Lui considerata preminente nell’ambito collaterale della Società, a quelle artistiche (il coro, la pittura, etc.) e alle grandi conquiste sindacali a cui Lui si concedeva con particolare compiacenza quando la situazione lo permetteva; tutto nasceva e si concretizzava perché erano i lavoratori a chiederglielo. Tutto era in Lui dinamicità, umanità, comprensione, inarrestabile volontà di creare; ed infatti il destino lo colpì nel momento in cui vedeva realizzarsi per mano sua la creazione di un grosso complesso in quella Polonia che da giovane studente lo aveva ospitato. Quanta strada fece dall’Università di Varsavia alla firma col Vice Primo Ministro polacco per la costruzione di uno Stabilimento di fibre sintetiche! Tale tempra di lavoratore non poteva cadere altrimenti e noi lo ricorderemo come colui che sempre ci fu di sprone e di esempio.

Dante Guagnetti
(membro della Commissione Interna)

Il nostro Presidente, Cav. Franco Marinotti, non è più con noi. Uomo di alte virtù morali e sociali, di grandi capacità organizzative nel campo dell’industria, che seppe dare alla SNIA VISCOSA un posto preminente tra le maggiori società industriali nazionali ed internazionali, è immaturamente scomparso. La sua scomparsa ha lasciato in tutti noi dipendenti e facenti parte della grande famiglia della SNIA, un profondo senso di vuoto e di sgomento. La triste notizia della sua dipartita ci ha dolorosamente stupiti e quasi ancora oggi stentiamo a crederci. Ma la dura e cruda verità ci porta, purtroppo, alla triste realtà dell’avvenimento e con l’animo ancora oppresso, quale estremo omaggio alla sua memoria, riportiamo su queste pagine, riconoscenti e commossi, i ricordi più belli di alcuni dei nostri compagni di lavoro che ebbero occasione di essere a Lui vicini. Ricordi che rivelano la sua bontà d’animo, la sua fermezza di carattere, e, soprattutto, la sua sensibilità per le belle arti in genere, che Egli considerava quale felice complemento alle necessità materiali e quotidiane della vita per la elevazione dello spirito, al disopra di meschini interessi egoistici, verso gli ideali ed i sentimenti più belli e puri che l’animo umano possa esprimere.

Il signor FERRARIO Ettore, veterano dello Stabilimento di Varedo, ci dice:

” Nel rievocare la figura de defunto Presidente, il mio ricordo corre indietro nel tempo, sino alla sua prima elargizione a favore dei lavoratori della SNIA VISCOSA, cioè: l’istituzione del premio  “La casa a chi lavora “ del cui consiglio d’amministrazione io feci parte quale rappresentante dello Stabilimento di VAREDO e che tenne la sua prima riunione, presieduta dallo scomparso Presidente, il 13.9.1941.

In quella riunione Egli diede la facoltà ai consiglieri di decidere su alcuni casi che non erano contemplati dal regolamento. Ricordo ancora, come se fosse avvenuto ieri, il discorso che pronunciò, in cui ci fece notare l’importanza dell’iniziativa e la grande responsabilità che ciascuno di noi consiglieri aveva per le decisioni da prendere. Furono decisioni oculate e lungamente ponderate, in cui si tenne conto di tutte le varie situazioni nelle quali si trovavano molti dipendenti. Tutto ciò metteva in evidenza il suo sincero interessamento per i dipendenti e la sua paterna comprensione per i loro problemi. Venne poi il periodo triste della guerra e delle sue nefaste conseguenze in cui il Presidente fu costretto a lasciarci; quindi ci fu la crisi che terminò con il suo ritorno. Nacque allora l’Associazione dei Veterani voluta da Lui stesso, per merito della quale fu possibile ritrovarci ogni anno come vecchi amici con cui scambiarci vecchi ricordi passati ed impressioni presenti, alla buona, come in famiglia, in una atmosfera di serena gioia, tipica di questa manifestazione. Concludo questo mio modesto ricordo con l’augurio, anzi la certezza, che queste belle istituzioni vivano e continuino in maniera da rinsaldare quei vincoli di amicizia e fratellanza che ci accomuna tutti, vecchi, giovani, e futuri veterani”.

Ancora un altro aneddoto di una nostra veterana, la signora GASLINI Virgilia, che mette in risalto ancora una volta la sensibilità e l’affettuosa benevolenza del nostro scomparso Presidente:

Ho avuto modo di essere vicina al Presidente Marinotti in occasione della manifestazione dei Veterani della SNIA degli Stabilimenti Lombardi, tenutasi il 22 ottobre 1949. Ricordo che la manifestazione ebbe luogo nell’allora vecchio garage in cui, oltre a noi di VAREDO, erano riuniti i veterani di tutti gli altri stabilimenti lombardi della SNIA con i loro fiammanti stendardi. Fu una bella e toccante manifestazione, da noi molto sentita, perché ci sentivamo come una famiglia; una cerimonia festosa dove fra tutti i presenti, dal nostro Presidente MARINOTTI fino al più giovane dei veterani, correva una calda simpatia e affettuosità come tra vecchi amici che dopo tanti anni si rivedono con piacere. Anche l’ambiente contribuiva con il suo addobbo semplice e direi casalingo all’atmosfera gioiosa dalla manifestazione. Dopo la benedizione degli stendardi, a cui fece seguito il discorso cordiale del Presidente, ebbe inizio la premiazione. Fui prescelta come segretaria incaricata a chiamare i nomi dei veterani premiati che dovevano ricevere il distintivo. Ero emozionata, vedevo il dr. PERONE, allora Direttore dello Stabilimento di VAREDO, che a ciascuno dei chiamati appuntava il distintivo e stringeva calorosamente la mano, dopo brevi parole di prammatica. Lamia emozione crebbe quando nel pronunciare il mio stesso nome, vidi con meraviglia che, anticipando il dr. PERONE, il Presidente MARINOTTI, con un sorriso mi si avvicinò esclamando: “AH….QUESTO DISTINTIVO LO APPUNTO IO ” suscitando una spontanea ondata di ilarità fra i presenti”.

Ed ecco ora un sincero segno di riconoscimento e di commosso dolore che sgorga dalle semplici ed affettuose parole di un operaio facente parte del “CORO LILION”:

“Mi sia concesso, a pochi giorni dalla dipartita, rendere un doveroso omaggio di ringraziamento, con l’impegno morale che nulla andrà perduto di quanto ha fatto il nostro scomparso Presidente cav. Franco MARINOTTI che ideò, volle ed aiutò quel “CORO LILION” che tanto bene cantò l’operato della SNIA, particolarmente in campo internazionale. Appresi la ferale notizia mentre ero davanti la televisione la sera del 20 novembre scorso; rimasi dolorosamente stupito all’inaspettato annuncio e quasi stentavo a crederci. Si, ero a conoscenza delle precarie condizioni di salute del nostro Presidente, ma ero ben lontano dall’immaginare un così repentino precipitare verso un epilogo fatale. Nella mia casa subentrò un rispettoso silenzio ed in quella quiete di doveroso raccoglimento mi ritornarono alla mente molti ricordi dei momenti vissuti coni colleghi del “CORO LILION”, momenti che arricchivano e trasfiguravano le nostre semplici anime di operai. Si, perché il Presidente credeva negli umili, nei suoi operai, che non considerava solo delle entità produttive, ma soprattutto uomini dotati di animi sensibili, capaci di esaltare il lavoro ed ogni momento più bello della vita attraverso quelle forme di espressione sublimi che solo l’arte sa offrire efficacemente. Questo, il Presidente, sensibile artista della pittura, lo aveva intuito anche con un’arte gemella; quella della musica e del canto.

Ecco come è nato il “CORO LILION”, un complesso che ha riscosso molti successi in gran parte dell’Europa, specialmente in Inghilterra. Ora, nel silenzio raccolto, rivedo passare i più bei momenti del “CORO LILION”:

ROMA, Olimpiadi 1960

CASTELGANDOLFO, alla presenza di Papa GIOVANNI, che si commosse ed ebbe parole di lode e di incoraggiamento per la nostra sensibilità artistica

VENEZIA, in piazza S. Marco dove raccogliemmo un successo indimenticabile

LONDRA, teatro Palladium – Albert Hall ( chiusura del Congresso Internazionale delle Fibre Artificiali), dove abbiamo riscosso notevoli successi.

Tutto questo è un miracolo? No, non credo, che è bastata la ferma volontà del nostro compianto Presidente, un suo sorriso per far scomparire, nei momenti più cruciali, i nostri patemi d’animo e trasformare, noi semplici operai, in protagonisti di un così grandioso spettacolo. Questi ricordi mi inducono a porgere alla sua memoria un filiale tributo di affetto a nome del “CORO LILION”, con l’impegno morale che la Sua opera non andrà perduta ma continuerà con più entusiasmo nell’avvenire e dico, con il cuore pieno di riconoscenza, grazie ed addio signor Presidente.

Elia CARRESE
(Ufficio Preparazione Lavori)

La ferale notizia rimbalzò in un baleno per tutta la penisola e ci raggiunse lontani da VAREDO, in un industrioso paesino della Val Trompia mentre la squadra si accingeva ad entrare in campo per battersi, come di consueto, nel nome della SNIA; per lottare sportivamente come “LUI”, il nostro caro Presidente MARINOTTI, voleva. La notizia ci lasciò annichiliti, sbigottiti e increduli; ma dall’altro capo del filo telefonico che ci collegava con VAREDO ci richiamarono alla dura e crudele verità. Nel suo nome i giocatori si batterono e profusero nella contesa ogni loro riposta energia onde arrivare a quel successo che volevano dedicargli, proprio nel giorno della sua dipartita;  uno di quei successi sportivi che tanto lo inorgoglivano. Durante la partita l’arbitro fermò il gioco per la sua commemorazione e mentre nello stadio tutto fu silenzio e gli undici viscosini erano impalati nel campo in un religioso ricordo, nella nostra mente si affollarono i più cari ricordi vissuti sportivamente dal nostro Presidente. I ricordi ci portarono lontano negli anni, quando volle creare in tutti gli Stabilimenti i Gruppi Sportivi per la gioia e il diletto di tutte le maestranze a Lui tanto care. Ai primi passi li spronò, li esortò e li incitò a battersi nell’agonismo sportivo sempre con cavalleria e lealtà, come Lui faceva nelle sue vesti di industriale per procurare lavoro e benessere ai suoi dipendenti. Sotto la sua spinta vari gruppi sportivi entrarono a far parte della vita sportiva nazionale, in particolare il calcio e l’atletica. Dispose un adeguato finanziamento affinché i colori della SNIA garrissero sui più alti pennoni dello stadio a testimoniare la forza e la vitalità della società in tutti i campi. Quando i suoi molteplici impegni di lavoro gli lasciavano qualche ritaglio di tempo, presenziava a gare internazionali, premiava personalmente gli atleti che si erano distinti oltre confine e le squadre che coglievano allori sui campi italiani. Lo ricordiamo presente a due tornei internazionali di calcio, manifestazioni da Lui volute affinché tra i vari stabilimenti si cementasse ancor più lo spirito della grande “Famiglia SNIA”, quella Famiglia che moralmente e spiritualmente Lo aveva eletto “PAPA’ FRANCO”, e che sempre più cresce va prosperosa e grande nel campo del lavoro, dello sport, della cultura e particolarmente in quello assistenziale. La Sua presenza alle manifestazioni internazionali infondeva fiducia e gioia a tutti i presenti e la sua parola era uno stimolo per tutti a fare sempre meglio al fine di raggiungere le mete prestabilite.

Aldo SPINELLI
(Segretario F.B.C. Lilion Snia Varedo)

Più volte ci ricevette nella sala dove per anni ed anni, giorno per giorno, aveva costruito tutto ciò che di bello e grande ci la lasciato. Aveva ricevuto anche noi sportivi; ci aveva premiati con una sua medaglia d’oro personale e ci aveva commosso dicendoci del suo “orgoglio che il nome della LILION SNIA fosse vittoriosamente e tanto ben rappresentato, in Italia e nel mondo, anche al di fuori della grande industria e dei suoi prodotti. Lavoriamo per un comune ideale ed interesse – aveva concluso – : tenere alto il nome della SNIA”.

Sempre ci aveva seguiti e sempre bello, nuovo ed emozionante ci giungeva il suo messaggio di augurio e congratulazioni alla fine di ogni nostra impresa. Questo per noi era il premio migliore; il suo interessamento ed il suo spirito che perennemente ci seguivano ovunque, trasmettendo in noi quella viva forza combattiva che ha caratterizzato ogni sua azione. La sua tanto apprezzata e vasta opera non verrà mai né distrutta né dimenticata. La sua grande volontà e l’indomito coraggio serviranno sempre come sprone a tutti coloro che in Lui hanno trovato una guida forte e sicura, e che con Lui hanno imparato a soffrire ed a lottare, a vincere, ad essere insomma uomini. Il suo motto che ci aveva indicato era ” sempre migliori risultati ” e sempre migliori risultati si propongono gli atleti della LILION SNIA che solo sportivamente lottando e mirando a conquiste sempre più elevate, conserveranno alto e vivo in tutti il ricordo del loro caro Presidente.

Franco SAR
(allenatore Lilion Snia)

TELEGRAMMI di CONDOGLIANZE
  • “Piangono perdita loro amato Presidente et porgono condoglianze più sentite”
    (ASSOCIAZIONE VETERANI ET COMITATO CONSULTIVO VAREDO)
  • “Partecipa grande dolore et porge sentite condoglianze”
    (COMMISSIONE INTERNA STABILIMENTO DI VAREDO)
  • “Si associano con profondo cordoglio grave lutto et inviano sentite condoglianze”
    (GRUPPI SPORTIVI LILION SNIA VAREDO)
  • “Prende viva parte grande dolore et invia sentite condoglianze”
    (SEZIONE ENAL STABILIMENTO DI VAREDO)
  • “Partecipa commossa grave lutto et invia sentite condoglianze”
    (COOPERATIVA LAVORATORI SNIA VAREDO)
  • “Profondamente e dolorosamente colpita perdita irreparabile
    paterno Presidente porge sentite condoglianze” (GUAGNETTI -MOLTENI -GETI -CASTELLINI)
LE ONOREFICIENZE
  • CONTE di TORVISCOSA
  • CAVALIERE del LAVORO
  • CAVALIERE di GRANCROCE decorato dell’ORDINE di GR. CORD, della CORONA d’ITALIA
  • GRAND’UFFICIALE della REPUBBLICA ITALIANA
  • CAVALIERE di GRAN CROCE ORDINE di S. SILVESTRO PAPA
  • CAVALIERE DI GRAN CROCE SOVRANO ORDINE MILITARE di MALTA

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Volantino LOTTA CONTINUA
 

Piazzale Snia – sciopero 1952
Corteo a Milano sciopero 1979 (Bello – Biscioni – Lanari)
Casacca del Rione dello stabilimento “QUATER STRAD” e portachiavi
Visita del Presidente del Consiglio del Marocco
Kossighin e Marinotti a Varedo – 1962
Kossighin visita il reparto stiro
Visita del ministro Creescenzo MAZZA – 1968
Visita delegazione bulgara in visita a Varedo – 1970
Stand in fiera a Milano – 1966
Disco 45 giri di Jaccio Giovanni (operaio in Orditura)
Disco 45 giri di Jaccio Giovanni

  DIREZIONE PROGETTAZIONE IMPIANTI  

A Varedo, c’è un’isola della Sede Centrale SNIA, che si potrebbe definire una parte della Sede che opera in decentramento territoriale; vive nell’ambito dello Stabilimento, ma con funzioni che evadono dall’ambito dello stabilimento.

Pur collocati dentro la cinta di Varedo, gli uffici della Direzione Progettazione Impianti fanno parte a sé; costituita da due branche principali di attività: la prima si occupa della parte tecnologica (lilion, wistel, velicren, viscosa), e la seconda si occupa del settore automazione e strumentazione, delle costruzioni edili, della produzione di energia elettrica e relative reti di distribuzione, del trattamento delle acque.

L’attività consiste nella progettazione degli impianti, dai preventivi di costo al vero e proprio disegno tecnico fino alla direzione dei montaggi, affidata ad un gruppo montatori; questo per l’intero gruppo Snia, esclusa soltanto la Divisione Chimica e la Divisione Meccanica.

Inoltre c’è una sezione che studia e realizza prototipi di nuove macchine, in genere su suggerimenti e proposte che pervengono dal Centro Sperimentale di Cesano; e una sezione che collauda tutti i macchinari ordinati per i vari impianti.

Il 40% dell’attività della D.P.I. è dedicata agli impianti all’estero, dove gli uffici commerciali di Sede che si occupano di questo settore, hanno bisogno, per intavolare le trattative, di un preventivo completo ed esauriente dal punto di vista economico e da quello tecnico. Il dossier è preparato a cura della sezione preventivi della D.P.I. che si avvale di tutte le altre sue sezioni per fornire tutti i dati e i disegni indispensabili e la loro illustrazione (in lingua straniera).

Con l’acquisizione dell’ordine, subentrano i gruppi di progettazione che attuano lo studio del processo degli impianti, delle macchine, dei fabbricati, dei servizi generali, dopo di che interviene la sezione programmazione che stabilisce i tempi di esecuzione delle singole lavorazioni in modo che l’intero programma possa giungere in porto entro la data stabilita. Da ultimo interviene il gruppo che, dallo studio della sistemazione sul terreno, organizza i cantieri di montaggio, i relativi servizi generali ed erige materialmente l’impianto in tutte le sue parti e provvede all’avviamento.   

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STORIA DELLO STABILIMENTO

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